Autori | Castaldo Francesco Ferraro Anna Pietra Pagliarulo Ferdinando Piro Gennaro Rossetti Luigi Umberto Ruotolo Angela Sorrentino Maria |
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Pubblicato da
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Seitech
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(Seitech srl)
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Data di pubblicazione
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01/05/2023
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Luogo di pubblicazione
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Montesarchio (BN)
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Paese di pubblicazione
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Italia
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© 2023 Seitech srl
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Numero di edizione
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1
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Lingua del testo
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Italiano
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Legatura
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Abstract
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Le profonde trasformazioni tecnologiche e scientifiche, le complesse esigenze dell’odierna società poliedrica e liquida (Bauman, 2011), la globalizzazione, l’esaltazione dei diritti dell’uomo e del bambino conclamati dalla visione paidetica contemporanea e i conseguenti nessi strutturali tra cultura informatizzata, dinamiche pedagogiche e processi educativi, hanno permesso il profilarsi di un polisemico concetto di educazione che cessa di essere un’iniziazione, cioè l’acquisizione definitiva di valori, per delinearsi, invece, come arte, scienza, tecnica, in continuo divenire, posta al servizio della civiltà, che si sforza di tradurre i bisogni, le tendenze, gli imperativi e i valori. Questi radicali cambiamenti ci permettono di dire, con assoluta certezza, che siamo in una nuova società che ha trasformato il modo in cui conosciamo, comunichiamo e ci evolviamo (Bauman, 20053.
Anche i metodi di apprendimento e di studio e le pratiche di scrittura sono cambiati e non da quelli di Franti di De Amicis o da quelli di Don Milani, ma giusto dall’altro ieri; non occorre più sfogliare voluminose enciclopedie da sottolineare con matita o colori, basta digitare tre o quattro parole su un motore di ricerca oppure selezionare con il mouse e salvare le informazioni che ci occorrono. Tutto è a portata di un click: ciò che ieri sembrava impossibile, utopico oggi è realtà. Sicuramente l’utopia è una componente indispensabile della condizione umana, e non solo, anche della formazione: non a caso difatti ha attraversato tutta la nostra storia. Uomini e donne non possono vivere senza ideali, senza progetti (Bloch, 1993). Ma in questa società occidentale, accanto alle innovazioni tecnologiche, alle idee e ai progetti, si vive anche una forte e sentita crisi dei sistemi formativi con conseguenti ricadute ancora da ben delineare. |
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Le profonde trasformazioni tecnologiche e scientifiche, le complesse esigenze dell’odierna società poliedrica e liquida (Bauman, 2011), la globalizzazione, l’esaltazione dei diritti dell’uomo e del bambino conclamati dalla visione paidetica contemporanea e i conseguenti nessi strutturali tra cultura informatizzata, dinamiche pedagogiche e processi educativi, hanno permesso il profilarsi di un polisemico concetto di educazione che cessa di essere un’iniziazione, cioè l’acquisizione definitiva di valori, per delinearsi, invece, come arte, scienza, tecnica, in continuo divenire, posta al servizio della civiltà, che si sforza di tradurre i bisogni, le tendenze, gli imperativi e i valori. Questi radicali cambiamenti ci permettono di dire, con assoluta certezza, che siamo in una nuova società che ha trasformato il modo in cui conosciamo, comunichiamo e ci evolviamo (Bauman, 20053.
Anche i metodi di apprendimento e di studio e le pratiche di scrittura sono cambiati e non da quelli di Franti di De Amicis o da quelli di Don Milani, ma giusto dall’altro ieri; non occorre più sfogliare voluminose enciclopedie da sottolineare con matita o colori, basta digitare tre o quattro parole su un motore di ricerca oppure selezionare con il mouse e salvare le informazioni che ci occorrono.
Tutto è a portata di un click: ciò che ieri sembrava impossibile, utopico oggi è realtà. Sicuramente l’utopia è una componente indispensabile della condizione umana, e non solo, anche della formazione: non a caso difatti ha attraversato tutta la nostra storia. Uomini e donne non possono vivere senza ideali, senza progetti (Bloch, 1993). Ma in questa società occidentale, accanto alle innovazioni tecnologiche, alle idee e ai progetti, si vive anche una forte e sentita crisi dei sistemi formativi con conseguenti ricadute ancora da ben delineare.
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